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Eh si… spesso la realtà supera davvero qualsiasi improbabile fantasia. Mentre leggevo varie notizie di vecchia data (2007) su internet, pensavo inizialmente di essermi imbattuta nella pubblicità di qualche nuovo “reality” o nell’idea di qualche non meglio precisato idiota e invece…

La proposta arriva da Gabriele Pauli, aspirante leader della Csu (partito cattolico d’Europa )

La signora, l’anno scorso, aveva ben pensato di proporre l’introduzione del matrimonio a scadenza: Che meraviglia!

Dal momento che l’affaticamento maggiore di una coppia pare arrivi dopo 7 anni (in Germania come in Italia), ecco la soluzione: al settimo anniversario, il matrimonio scade per legge; se i due vogliono rinnovarlo, liberi di farlo, altrimenti è automaticamente dissolto, senza costi e chiacchiere.

Chi se ne frega dell’ ”impegno” preso con se stessi e con il partner, della capacità di capire che amare non significa solo accettare il bello di una persona, ma anche cercare di capirne i lati meno facili.

Ma si ,molliamo tutto alla prima difficoltà, non cerchiamo di risolvere niente, tanto non paghiamo è questo l’importante no? Ridicolizziamo l’istituzione del matrimonio, priviamolo dal suo valore , diamogli una scadenza come al cibo.

Vogliamo insegnare ai nostri figli questo? Il papà e la mamma stanno insieme per 7 anni e poi vedremo se si amano ancora?

Non capisco neanche perché mi meraviglio, in un mondo come il nostro.

E meno male che la signora appartiene al partito cattolico.

Allora vorrei dedicare alla “signora questa poesia di Jacques Prévert e dirle che nessuna legge può stabilire o cancellare il valore di un sentimento unico che si chiama AMORE. figuriamoci dargli una scadenza

Questo amore

Così violento

Così fragile

Così tenero

Così disperato

Questo amore

Bello come il giorno

E cattivo come il tempo

Quando il tempo è cattivo

Questo amore così vero

Questo amore così bello

Così felice

Così gaio

E così beffardo

Tremante di paura come un bambino al buio

E così sicuro di sé

Come un uomo tranquillo nel cuore della notte

Questo amore che impauriva gli altri

Che li faceva parlare

Che li faceva impallidire

Questo amore spiato

Perché noi lo spiavamo

Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato

Perché noi l’abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato

Questo amore tutto intero

Ancora così vivo

E tutto soleggiato

È tuo

È mio

È stato quel che è stato

Questa cosa sempre nuova

E che non è mai cambiata

Vera come una pianta

Tremante come un uccello

Calda e viva come l’estate

noi possiamo tutti e due

Andare e ritornare

Noi possiamo dimenticare

E quindi riaddormentarci

Risvegliarci soffrire invecchiare

Addormentarci ancora

Sognare la morte

Svegliarci sorridere e ridere

E ringiovanire

Il nostro amore è là

Testardo come un asino

Vivo come il desiderio

Crudele come la memoria

Sciocco come i rimpianti

Tenero come il ricordo

Freddo come il marmo

Bello come il giorno

Fragile come un bambino

Ci guarda sorridendo

E ci parla senza dir nulla

E io tremante l’ascolto

E grido

Grido per te

Grido per me

Ti supplico

Per te per me per tutti coloro che si amano

E che si sono amati

Sì io gli grido

Per te per me e per tutti gli altri

Che non conosco

Fermati là

Là dove sei

Là dove sei stato altre volte

Fermati

Non muoverti

Non andartene

Noi che siamo amati

Noi tu abbiamo dimenticato

Tu non dimenticarci

Non avevamo che te sulla terra

Non lasciarci diventare gelidi

Anche se molto lontano sempre

E non importa dove

Dacci un segno di vita

Molto più tardi ai margini di un bosco

Nella foresta della memoria

Alzati subito

Tendici la mano

E salvaci.

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