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DEVO RIDERE O DISPERARMI?

riporto qui sotto una notizia ansa di oggi: non credo sia necessario aggiungere altro! in america Obama in Italia…. meglio non parlare

» 2008-11-05 10:43

Scuola: ottiene la supplenza a 70 anni
Reggio Calabria, l’aveva chiesta 35 anni fa
(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 5 NOV – Ha atteso 35 anni prima di ricevere il primo conferimento di supplenza temporanea di collaboratrice scolastica. L’episodio e’ accaduto a Reggio Calabria e la protagostina – scrive oggi la ‘Gazzetta del Sud’ – e’ una donna di 70 anni. Nel 1973 la donna presento’ domanda e il mese scorso si e’ vista recapitare una lettera con la quale le si affidava una supplenza temporanea. Dopo un giorno e mezzo di servizio, le e’ stato detto che per l’eta’ doveva tornarsene a casa.

malinconia e desideri

È passato molto tempo dall’ultima volta che ho aperto il mio blog e soprattutto dall’ultimo mio post. Un po’ è dipeso dal lavoro e dai mille impegni, in gran parte da una grande malinconia che caratterizza in questo periodo la mia vita. Certe volte quando penso al mio futuro, non riesco a non essere mortificata e questo mi dispiace. So di avere tante cose belle, una famiglia e un ragazzo che mi amano, un lavoro che mi piace , ma odio la solitudine. Non so ,vivo in una grande città come Roma ,eppure mi sento “sola”. Esco con le amiche ma mi rimane sempre un senso di insoddisfazione la sera quando chiudo gli occhi.

Ho 31 anni e non mi vergogno a dirlo vorrei qualcosa di più. Vorrei potermi alzare la mattina e vedere il mio uomo accanto a me, vorrei un figlio che è la cosa che davvero desidero di più al mondo. Vorrei poter parlare di un posto lontano e sconosciuto e sperare un giorno di poterci andare. Invece mi ritrovo a vivere per lavorare con una difficoltà immensa ad arrivare a fine mese e senza che i miei desideri si possano avverare. La settimana scorsa ho sperato (eh si so che è ridicolo) di vincere quei 100 milioni di euro del super enalotto perché so che i concorsi che sto preparando e gli esami con cui integrerò il mio piano di studi non mi aiuteranno certo . ma perché oggi avendo frequentato l’università, frequentato un master , fatto stage di ogni tipo finalmente non posso dire mi sposo e faccio un figlio ? vabbè baci a tutti!

Piacevoli sorprese

In questi giorni sono rimasta piacevolmente colpita dalla mia nuova  esperienza di convivenza. Avevo mille paure: cambiare casa, vivere in 2, modificare le proprie abitudini e adattarle a quelle di un’altra persona invece…. tutto è andato per il meglio sono felice davvero!!!!!!!!!!!!! A volte cambiare non è poi così male , anzi… ( silvia e fati comunque mi mancate )

l’Amicizia

È arrivato il grande giorno. Oggi lascio la casa dove fino ad esso ho abitato con 2 amiche e vado via. È strano, altre volte ho cambiato casa ma ,questa volta, mi dispiace davvero. In realtà vivremo tutte vicino, nello stesso quartiere, ma so che non è la stessa cosa. Ieri siamo andate tutte insieme al cinema, per la prima volta, ma anche per l’ultima da coinquiline e c’era un’atmosfera strana misto di felicità e malinconia. spero che ora che comincia questa mia nuova avventura le nostre strade non si separino.

Si può amare così tanto da provare dolore fisico quando la persona che ami non è vicino a te? Io non so se questo è il modo giusto o sbagliato di amare ,so che è il mio modo di amare. Certe volte solo per un attimo mi fermo a pensare lasciando da parte la frenesia delle mille cose da fare ed è in quel momento che provo una fitta al cuore. Il mio non è un semplice modo di dire, sento come un dolore intercostale accompagnato dalla sensazione di voler fuggire, lasciar perdere tutto ciò che di razionale esiste, seguire solo il mio cuore e correre correre senza fermarmi fino a che non sono con lui e allora sono sicura quel dolore scomparirà. È questo che pensavo oggi sull’autobus mentre una delle mie solite giornate iniziava.

febbre e pensieri

Avete presente quelle situazioni in cui capisci all’improvviso qualcosa che avevi sotto gli occhi? A me è capitato in questi giorni. Ero a casa con la bronchite, e mentre me ne stavo distesa sul mio letto infreddolita e dolorante mi sono resa conto di quanto ami il mio lavoro. Normalmente, infatti, quando ,in passato, mi mettevo in malattia “tornare” era un dramma. Non ne volevo proprio sapere .

Questa volta è stato diverso: il mio lavoro , i miei colleghi e persino i miei capi mi sono mancati e anche tanto. Sono felice!

EMOLIBRI

Fin da piccola ho sempre amato leggere. Il libro per me rappresenta uno strumento attraverso cui “viaggiare” con la mia mente, vivere in mondi diversi dal mio, sognare. Ci sono alcuni libri che riescono ad emozionarti in modo singolare come se ti lasciassero dentro qualcosa di speciale. Ultimamente leggendo alcuni testi per un premio letterario per ragazzi mi sono imbattuta in alcuni emolibri(libri che emozionano) come li chiamo io.

Sono libri teneri, emozionanti e straordinariamente umani che,nella loro semplicità, arrivano dritti al cuore,per questo ho deciso di condividere i loro titoli sperando che anche per voi rappresentino un “viaggio” speciale.

Cambiamenti

Ci sono momenti nei quali tutto cambia così in fretta che quasi non ce ne rendiamo conto. Questo per me è uno di quei momenti. Sono tornata a Roma ad Aprile convinta che dopo poco tempo il mio fidanzato mi avrebbe raggiunto ed invece…. Viene assunto a Salerno : va bene mi dico, purtroppo oggi il lavoro è la cosa principale. Qui avevo delle amiche che nel giro di 1 anno se ne sono andate perché non ne potevano più della grande città: secondo shock! E poi 2 gg fa arriva il proprietario di casa e dice che abbiamo1 mese per lasciare casa: la vuole lui! Va bene anche questo solo che mi spaventa cambiare anche le persone con cui vivo perché in fin dei conti erano dei punti fermi. Ora mi ritrovo qui a scrivere il mio blog e a sperare che il prossimo cambiamento non mi allontani dalle persone a cui voglio bene!

la mia terra

Dal mio post precedente avrete capito che questo periodo per me non è affatto facile. saranno i 30 anni ma sono mesi che mi sento triste ed inquieta ed ho una voglia matta di trovare la mia strada. un percorso che mi faccia finalmente intravedere una meta e non mi lasci barcollante come sono ora. in ogni caso voglio riportare una canzone dedicata alla mia terra a cui fino a poco tempo fa non pensavo di essere legata ma che quando ho sentito sabato mi ha fatto piangere.
TERRA MIA
Cantu t’appo intesu mia
Cando in pitzinnia sa chiterra de cabitza e sos cantos de zizi e pazzola ascultaia.
Caantu t’appo intesu mia
Cando in logudoro
Dillos de su coro e ballos
Dae sa oghe de maria.
Cantu t’appo intesu mia
Cando idia in sa cavalcada in protzessione
Sos costumes des sos sardos, cun tiu barore
Sos caddittos de sa jara
Su turrone de tonara
Barone sa tirannia
Libera, sa zente tua
Est pigada m’est sa tudda
Cando Piero t’ha giamada: “ mere manna mere mea”.
Cantu t’appo intesu mia
Seculos de mamuthones, issoccadores
A mamoiada deo bi fia.
Cantu t’appo intesu mia
Suttas sos murales, cantos a tenores
In sa barbagia a murra bella giogan, sa luna cun su sole.
Cantu pane “carasau” e, fattu fattu “cannonau”
Dae su casu de su pastore, sas “seadas” lean colore
In su mare de muravera, sas launeddas sonan tottu umpare
in trallallera.
Terra mia (tue ses mia) festas de gallura,
Campidanu e baronia
Domo mia tue ses bia che un istella in custu chelu ….. Meravigliosa,
Coro: dilliridilliridì tu ses sa mia mia mia e bò
Sos caddittos de sa jara…..
Terra mia…..
Meravigiosa. Mama de s’isposa. Miraculosa

LA SOLITUDINE

Ho sempre pensato che crescendo certe scelte avrebbero rappresentato la routine ed invece ultimamente ho scoperto checosì non è. ho scelto di vivere sola a 18 anni e pensavo che dopo 13 anni mi ci sarei abituata ma sono mesi ormai che penso e ripenso e sono arrivata ad una conclusione:

Alla solitudine non ci si abitua mai. Anzi, più cerchi di combatterla, più lei ti attanaglia nella sua morsa.

La domenica per me rappresenta ormai il giorno della solitudine per eccellenza. La mattina mi sveglio con un senso di inquietudine perché so già che dovrò ripartire per roma dove mi aspetta la mia stanza vuota. Tutte le mie azioni durante quella lunga e interminabile giornata sono pervase da una sensazione di tristezza e abbandono. All’improvviso è come se sprofondassi in un buco nero dove c’è solo il vuoto. Non riesco a godermi niente perché mi sento limitata e non faccio altro che pensare al fatto che non vorrei ripartire. Il viaggio in treno si trasforma in un incubo, guardo dal finestrino e mi sembra  che ogni istante mi allontani dalla felicità, la mia dimensione spazio temporale cessa di esistere e mi sento come se fossi immersa in un mare infinito. Il ritorno dopo le ferie a roma ha accentuato ancora di più questo mio sentimento …..